MORONI ARCHITETTURA 2.0

Arredare con la luce

Quando parliamo di interior design il primo concetto che ci viene in mente è quasi sempre quello che riguarda il termine arredo, ovvero la scelta dei mobili, degli oggetti e dei complementi che caratterizzano gli spazi delle nostre abitazioni.
Partendo da questo presupposto, si può dunque erroneamente pensare che un progetto si sviluppi in primis in una definizione dello spazio, per poi proseguire nella scelta dell’arredo, relegando ad ultimo step quello dell’illuminazione.

I cataloghi di illuminazione

Ad aiutare l’architetto di interni nella scelta dell’illuminazione concorrono i numerosi cataloghi specializzati che si prefiggono come obiettivo quello di mostrare i prodotti di illuminotecnica da potersi utilizzare. In un susseguirsi di faretti a incasso, luci lineari, luci a spot, wall washer, a soffitto, a pavimento, da esterni, sapientemente inseriti in specifici ambienti di design potremmo dunque sbizzarrirci cercando la soluzione più ricercata da adottare.
Ritengo però che questo approccio sia del tutto errato, in quanto viene meno il valore che si dà al concetto di illuminazione, a come questa definisca l’ambiente circostante e si viene portati a pensare che quello specifico punto luce su rivista possa essere replicato anche nella nostra situazione, concetto non vero in quanto ogni ambiente risulta irripetibile.
La vera difficoltà dell’interior designer sta dunque nel saper scegliere quale possa essere la soluzione più adatta al suo scopo progettuale, ricercando quel binomio indissolubile tra estetica e funzionalità e a tal fine deve a mio avviso necessariamente essere affiancato da una figura professionale che possa seguirlo e consigliarlo in questo percorso.

Il lighting designer

Questa figura professionale unisce alle competenze tecniche sull’illuminotecnica, una forte componente artistica, che si esprime attraverso il gusto e il senso estetico del designer. Si potrebbe dire che il lighting designer è colui che riesce a cogliere l’idea progettuale che l’interior designer vuole esprimere rielaborandola e dando vita al al progetto dell’illuminazione nel senso più ampio del termine, tenendo conto di tutte le esigenze progettuali e visualizzando le potenzialità degli spazi. 
Fondamentale per il progettista illuminotecnico è instaurare un rapporto di collaborazione e complicità con l’interior designer in quanto fare luce significherà sempre non fare scelte arbitrarie ma integrarsi, interagire con lo spazio, le sue funzioni, la sua geometria, i suoi colori.
Si tratta dunque di quel professionista che è in grado di trarre il meglio dalla luce in termini di efficienza e dinamicità, riuscendo a farla interagire con lo spazio circostante, in modo da creare armonia e suscitando emozione.

La luce

La luce è a servizio dello spazio e non viceversa.
La luce valorizza ogni singolo componente di arredo, gli conferisce carattere, fa si che lo stesso si relazioni in differenti modi con l’ambiente in cui si trova, modificandone ogni volta l’assetto e creando conseguentemente differenti scenari, può cambiare l’aspetto di un ambiente senza modificarlo fisicamente, può guidare lo sguardo, orientare la percezione e dirigere l’attenzione sui dettagli accentuando certe aree o creando collegamenti tra l’interno e l’esterno.
L’illuminazione può diversamente emergere in un determinato ambiente in maniera forte, marcata, come un vero e proprio oggetto decorativo, di design appunto, che faccia esso stesso da elemento di arredo, non venendo celato e ritagliandosi il proprio spazio.

Diversificare l’illuminazione

Un altro aspetto degno di nota è quello di evitare di proporre ambienti troppo uniformemente illuminati, perché in questo modo il rischio è quello di creare una sorta di piattume chiaramente monotono e stancante. Gli spazi di casa in fondo sono mutevoli proprio perché interfacciandosi con chi vive quel determinato ambiente, si adattano conseguentemente ai suoi ritmi di vita, alle sue esigenze, in una correlazione tra uomo e spazio. Gli spazi possono essere strutturati visivamente dall‘illuminazione di elementi architettonici e giocando sulle differenze di intensità luminose è possibile stabilire una gerarchia degli stessi.
Vincente è a mio avviso differenziare l’illuminazione in base all’ambiente in cui ci si trova e a come quest’ultimo viene vissuto nelle differenti ore del giorno, facendo si che la luce si integri nell’architettura che la contiene in tagli ricavati nelle contro soffittature o mediante la realizzazione di apposite velette, di pieni e di vuoti che creino movimento, alterando conseguentemente il modo di intendere lo spazio, ampliando o accorciando le distanze, creando una particolare atmosfera e suscitando differenti emozioni.

La luce come elemento di design

La luce è un materiale di design importante, al pari di altri materiali usati in architettura.
Non va intesa solo come elemento di illuminazione, ma anche come un vero e proprio accessorio: in commercio ne possiamo trovare di infinite forme e dimensioni, moderne e antiche, dalle linee classiche o estremamente pulite. E’ possibile reperire accessori di design per l’illuminazione adatti ad ogni tipo di ambiente e stile ed è possibile, con gli stessi, ricreare splendidi effetti e contrasti. 

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