MORONI ARCHITETTURA 2.0

Colombo 6

Realizzazione di nuovi uffici all’interno di un edificio storico

Anno 2020

ph. Marcello Mariana

Tavolo riunioni – Lavagna – Arredi –  Illuminazione – Accessori su disegno e indicazioni dell’Architetto

 

# Colombo 6 è un giovane e frizzante Studio, inserito in uno storico edificio nel cuore della città di Morbegno, al centro delle Alpi.

Posto al Piano Terra, fa della trasparenza e permeabilità il suo carattere distintivo, riuscendo ad interagire con le attigue strette vie pedonali del centro storico grazie alle ampie vetrate che creano una continuità tra il dentro ed il fuori.

L’intervento è maturato nel rispetto delle preesistenze, cercando di valorizzare quanto più possibile gli elementi compositivi e materici in essere (pavimento in cotto, soffitto in legno, volte) facendoli convivere con il nuovo arredo e la conseguente diversa organizzazione spaziale che ne è nata.

I colori scelti sono volutamente neutri nel tentativo di dare luminosità agli spazi, così come i materiali impiegati, nel nostro caso ferro e legno, qui intesi come materiali poveri che ben si legano con il contesto facendo da filtro in questa forzata convivenza tra vecchio e nuovo ed i volumi, caratterizzati da linee semplici e pulite.

Perseguendo la logica che le attività lavorative di uno Studio siano sempre mutevoli nell’arco della giornata, anche gli arredi sono stati progettati all’insegna della versatilità: la lavagna in ferro divide uno spazio operativo, costituito da 4 postazioni, dal tavolo riunioni, permettendo nel contempo di scrivere e appuntare promemoria lavorativi e fungendo da sfondo per proiezioni e videoconferenze.

Il tavolo in legno di ragguardevoli dimensioni, è stato volutamente smussato ai lati con un taglio a 45° realizzato manualmente in laboratorio, nella volontà di fare emergere l’artigianalità della realizzazione, così come le gambe in ferro con saldature a vista, qui sfalsate e forate, nel tentativo di dare leggerezza, sospensione ed armonia all’intera struttura.

Le postazioni operative immediatamente attigue si avvalgono sui lati lunghi di due librerie a mezza altezza tra loro collegate dalle scrivanie che ne costituiscono un naturale prolungamento, garantendo in primis riservatezza ai lavoratori, continuità visiva e generando altresì due corridoi di passaggio che fungessero da collegamento con la reception e l’area creativa. Quest’ultima, stretta e lunga, è stata attrezzata ai lati, separandola dal corridoio fronte strada destinato ai clienti mediante una lamiera forata che potesse garantire un’ottimale illuminazione, una soddisfacente privacy ed una maggiore profondità spaziale al locale, altrimenti troppo stretto e basso.

La reception, nel tentativo di assicurare maggiore spazio utile all’ingresso, è stata disegnata con un lato obliquo, caratterizzata dalla presenza di un arretramento volto ad ospitare una serie di listelli di legno a richiamo del soffitto, facendo sì che questo gioco di volumi potesse garantire leggerezza e nel contempo eliminare l’effetto barriera una volta entrati.

L’illuminazione è stata pensata avvalendosi di corpi illuminanti a sospensione, ancorati al soffitto in legno mediante tiranti in acciaio, semplici nella loro forma rettangolare e volutamente ripetuti in ogni singolo ambiente, sopperendo in tal modo alla diversità dell’arredo e facendo da legante.

A dare un ulteriore tocco vintage all’ambiente, ci pensa una vecchia Vespa del 1964 ad accogliere i clienti.

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